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La somatomedina è un ormone con una struttura simile a quella dell’insulina. Scopriamo tutto quel che c’è da sapere a riguardo.
Quando si parla di somatomedina o di ormone igf 1 si intende quell’ormone che, insieme a quello della crescita meglio noto come GH aiuta a far sviluppare ossa e tessuti consentendo il normale sviluppo dell’organismo.
Prodotto nel fegato, nello scheletro e in altri tessuti stimolati dal GH, tende ad essere basso nella prima infanzia per poi crescere gradualmente, aumentando durante la pubertà e tornando a diminuire con l’età adulta. Il suo dosaggio è quindi importante per comprendere eventuali problemi a livello del GH o come procedono eventuali terapie sullo stesso.
Somatomedina C e valori di riferimento
Come già accennato, la somatomedina varia in base all’età.
I valori (che possono variare da laboratorio a laboratorio) vanno generalmente dagli 8mila ai 16mila nei bambini, arrivando fino a 570mila negli adolescenti.
Con l’età adulta si assesta su parametri che vanno dai 189mila ai 780mila mentre dai 40 anni in poi, tende nuovamente a scendere arrivando a valori massimi inferiori ai 300mila superati i 55 anni di età.
Controllare questi valori può aiutare a capire come lavora l‘ipofisi o un eventuale trattamento con l’ormone GH.
A cosa portano scompensi di questo valore
Un igf alto, ad esempio, può provocare disturbi della crescita portando ad anomalie come il gigantismo o l’acromegalia. Problemi che a loro volta possono portare scompensi ad altri organi, motivo per cui si rivela sempre molto importante monitorarne la funzione in caso di dubbi.
Se la somatomedina c alta è quindi pericolosa, anche un suo valore troppo basso può essere indice di problemi ed indicare, ad esempio, una disfunzione dell’ipofisi, malnutrizione, patologie in atto e sindromi congenite. Si tratta quindi di un valore di riferimento che insieme alla somatotropina risulta essere molto importante sotto diversi punti di vista.
Quanto al tipo di analisi, in genere basta misurarne i valori con un semplice prelievo del sangue. Sarà poi il medico ad individuare eventuali anomalie. E a predisporre altri esami o cure da mettere in atto per riportare la situazione il più possibile verso la normalità.
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